Piergiulio Cappelletti

[su_spoiler title=”CURRICULUM VITAE BREVE” icon=”caret”] Laureato con lode in Scienze Geologiche presso l’Università FEDERICO II. Dottore di Ricerca in “Petrologia delle Associazioni Magmatiche”, IX ciclo. Nel periodo 3 Luglio 1998 – 24 settembre 1999 è stato Graduate Research Assistant presso il Los Alamos National Laboratory, Los Alamos (NM, USA). Ricercatore universitario in Mineralogia dal 1 Novembre 1999 presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dell’Università FEDERICO II. Da Novembre 2005 a Dicembre 2014 è stato Professore Associato di Georisorse Minerarie ed Applicazioni Mineralogico-Petrografiche per l’Ambiente ed i Beni Culturali (SSD GEO/09) presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dell’Università FEDERICO II, Dipartimento di Scienze della Terra. E’ stato Visiting Professor presso l’Indiana University (Bloomington, USA) nel periodo gennaio-febbraio 2009. Da dicembre 2014 è Professore Ordinario di Georisorse Minerarie ed Applicazioni Mineralogico-Petrografiche per l’Ambiente ed i Beni Culturali (SSD GEO/09) presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università FEDERICO II. Vincitore del premio “Mariolina Capano” per l’anno 2001 – Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli – per gli studi di Mineralogia, Petrografia e Geochimica. Consigliere eletto dell’ AISA (Associazione Italiana per lo Studio delle Argille) 2015-2017. Vice-Presidente eletto della SIMP (Società Italiana di Mineralogia e Petrologia) 2016-2018 Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università FEDERICO II di Napoli. Rappresentante dei Direttori di Dipartimento in Senato Accademico, Università FEDERICO II di Napoli. Le attività di ricerca del Prof. Cappelletti nel campo dei Beni Culturali sono rivolte in particolar modo alla caratterizzazione dei materiali lapidei macroporosi delle regioni meridionali dell’Italia e della Campania in particolare. Attraverso l’utilizzo di tecniche consolidate per lo studio mineralogico-petrografico dei geomateriali quali ad esempio la diffrazione ai raggi X su polveri (XRPD), l’analisi in fluorescenza di raggi X (XRF), la microscopia ottica in luce polarizzata (MO), la microscopia elettronica a scansione (SEM), l’analisi termo gravimetrica (ATG) e la spettrofotometria di assorbimento atomico (AAS) ed in infrarosso con trasformata di Fourier (FTIR) è possibile caratterizzare in maniera corretta sia i geomateriali posti in opera (individuandone le provenienze, attraverso il confronto con quelli provenienti dai diversi siti estrattivi) sia i prodotti del degrado (patine, croste, depositi superficiali) che possono aver interessato gli stessi utilizzati quali pietre da costruzione. Inoltre, le apparecchiature disponibili presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse consentono anche la caratterizzazione fisico meccanica dei geomateriali, attraverso la determinazione di diverse proprietà fisico meccaniche (peso di volume, porosità e distribuzione dei pori, proprietà di colore, resistenza a compressione, trattamenti in camera climatica, etc.), nell’ottica di ottenere una sempre più precisa caratterizzazione e conoscenza dei materiali lapidei, fondamentale per una corretta proposta di recupero e di salvaguardia dei Beni Culturali. [/su_spoiler]